Perché fare comunione con credenti affini?

Febbraio 2016

Perché fare comunione con credenti affini? Perché ne beneficiamo abbondantemente in corpo, anima e spirito! Fare comunione con credenti affini ci aiuta a costruire la conoscenza di Dio nelle nostre vite e a vivere la Sua Parola, e ci aiuta a costruire un cordiale rispetto reciproco.

Una volta nati di nuovo apparteniamo a un corpo di credenti: il Corpo di Cristo.

1 Corinzi 12:13:
Ora noi tutti siamo stati battezzati in uno stesso Spirito [Dio] nel medesimo corpo, sia Giudei che Greci, sia schiavi che liberi, e siamo stati tutti abbeverati in un medesimo Spirito [il dono dello spirito santo].

Siamo tutti partecipi del dono dello spirito santo della stessa Sorgente, e quel dono è la base della nostra unità spirituale. Adesso siamo spiritualmente uniti in questo unico Corpo.

1 Corinzi 12:27:
Or voi siete il corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per parte sua.

Ogni membro del Corpo di Cristo è un membro unico e necessario allocato nel Corpo per operare in armonia con tutti gli altri membri. Facciamo questo, vivendo in unanime accordo sulla verità della Parola di Dio.

La Parola di Dio ci mostra che, fin dai primi giorni dell’Amministrazione della Grazia, i membri del Corpo di Cristo vivevano la Parola di Dio e facevano comunione insieme ai credenti affini.

Atti 2:41,42:
Quelli dunque che ricevettero la sua parola [di Pietro] lietamente furono battezzati [nacquero di nuovo]; in quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.

Essi erano perseveranti nella dottrina degli apostoli, nella comunione, nel rompere il pane e nelle preghiere.

La vera comunione è basata sulla dottrina della Parola. Gli apostoli insegnavano la dottrina, lo standard del credere giusto, e i singoli credenti la facevano propria e la vivevano. I credenti per prima cosa facevamo comunione con Dio come il proprio Padre, e poi con loro stessi. Stando giornalmente insieme, quei credenti avevano piena condivisione fra di loro e avevano un mutuo interesse reciproco. Questo si manifestava nel loro restare unanimi sulla Parola. Qui nel Libro degli Atti ci sono alcuni esempi di come la comunione di credenti affini aiutava gli altri. Osservate il supporto individuale e collettivo dato e ricevuto nella comunione dei credenti in questi quattro passi.

Atti 4:23:
Quando [Pietro e Giovanni] furono rilasciati, ritornarono dai loro, e riferirono tutte le cose che i capi dei sacerdoti e gli anziani avevano loro detto.

Dopo che Pietro e Giovanni furono minacciati dalle autorità giudaiche per aver insegnato e guarito nel nome di Gesù Cristo, ritornarono nella loro comunione di credenti affini e condivisero tutto quello che accadde. Pregarono, quindi, con loro per ulteriore franchezza nel comunicare la Parola, che portò al grande potere manifestato (Atti 4:24-33).

Atti 12:12,17:
 … [Pietro] si recò alla casa di Maria, madre di Giovanni, soprannominato Marco, dove molti fratelli erano radunati e pregavano.

Ma egli, fatto loro cenno con la mano di tacere, raccontò loro come il Signore lo aveva fatto uscire dalla prigione. Poi disse: «Riferite queste cose a Giacomo e ai fratelli». Poi uscì e si recò in un altro luogo.

Pietro, dopo che fu rilasciato di prigione, grazie a un angelo del Signore, procedette per prima cosa verso una comunione in una casa vicina. Questi erano credenti affini che stavano pregando per Pietro, la cui liberazione fu miracolosa. Adesso osserviamo gli esempi nella vita di Paolo.

Atti 9:19:
E, [Saulo, successivamente chiamato Paolo] dopo aver preso cibo, egli ricuperò le forze. Poi Saulo rimase alcuni giorni con i discepoli che erano a Damasco.

Subito dopo che Paolo nacque di nuovo, trascorse del tempo a Damasco in comunione con credenti nati di nuovo, diventando affine a loro. Qui c’è un altro passo della continua comunione di Paolo con i credenti.

Atti 14:26-28:
Poi [Paolo e Barnaba] di là salparono per Antiochia, da dove erano stati raccomandati alla grazia di Dio per l'opera che avevano appena compiuta.

E giunti là, radunarono la chiesa e riferirono quante grandi cose Dio aveva operato con loro e come egli aveva aperto ai gentili la porta della fede.

E rimasero qui con i discepoli per parecchio tempo.

Dopo il loro viaggio, Paolo e Barnaba ritornarono alla loro casa di partenza, alla comunione che li aveva inviati in giro. Con questi credenti affini condivisero come Dio aveva operato in loro.

Fare comunione con credenti affini fornisce dei viali verso il dare e il ricevere. I benefici sono numerosi e danno profitto al corpo, all’anima e allo spirito.  Qui ci sono alcuni esempi dei benefici che possiamo realizzare quando facciamo comunione con credenti affini:

  • Diamo e riceviamo esortazione, conforto e edificazione con la Parola di Dio che ci comunichiamo a vicenda.

 Colossesi 3:16:
La parola di [riguardante] Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando con grazia nei vostri cuori al Signore.

1 Tessalonicesi 5:11:
Perciò consolatevi gli uni gli altri ed edificatevi l'un l'altro, come già fate.

  • Non restiamo soli nelle vittorie e/o nelle sfide della vita.

1 Corinzi 12:26:
E se un membro soffre, tutte le membra soffrono; mentre se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono insieme.

 Filippesi 1:27,28:
Soltanto, comportatevi in modo degno dell'evangelo di [riguardante] Cristo, affinché, sia che io venga e vi veda, o che sia assente, oda nei vostri riguardi che state fermi in uno stesso spirito [state fermi come foste una sola persona spiritualmente], combattendo insieme con un medesimo animo per la fede dell'evangelo,

senza farvi spaventare di alcuna cosa dagli avversari; questo è per loro una prova di perdizione, ma di salvezza per voi, e ciò da parte di Dio.

  • Da noi la Parola del Signore risuona nel vivere quella Parola insieme.

1 Tessalonicesi 1:8:
Infatti, non solo da voi la parola del Signore è risuonata nella Macedonia e nell'Acaia, ma anche la vostra fede che avete verso Dio si è divulgata in ogni luogo, tanto che non abbiamo bisogno di dirne cosa alcuna.

  • Sviluppiamo grande rispetto per la Parola di Dio e per ognuno di noi vicendevolmente.

Atti 2:42,43:
Essi erano perseveranti nella dottrina degli apostoli, nella comunione, nel rompere il pane e nelle preghiere.

Ed erano tutti presi da timore [rispetto]; e molti prodigi e segni si facevano per mano degli apostoli.

Facendo comunione con credenti affini nel Corpo di Cristo, possiamo costruire la conoscenza di Dio nelle nostre vite, facendola nostra, e possiamo costruire un rispetto di vero cuore gli uni per altri. Quando uno gioisce, noi tutti gioiamo. Questa è la Parola e la volontà di Dio. Questo è il perché facciamo comunione con credenti affini.

 

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