Proclama le sofferenze e la gloria

Gesù Cristo, pur sapendo delle sofferenze a cui andava incontro, sosteneva ed incoraggiava i suoi discepoli, per consolarli delle future afflizioni alla sua morte. Osserviamo con quale coraggio e con quale amore affrontava la situazione, pendendosi cura più dei suoi discepoli che di se stesso.

 

Matteo 16:13 Poi Gesù, giunto dalle parti di Cesarea di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «Chi dicono gli uomini che io, il Figlio dell'uomo, sia?».

Matteo 16:14 Ed essi dissero: «Alcuni, Giovanni Battista, altri Elia, altri Geremia, o uno dei profeti».

Matteo 16:15 Egli disse loro: «E voi, chi dite che io sia?».

Matteo 16:16 E Simon Pietro, rispondendo, disse: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».

Matteo 16:17 E Gesù, rispondendo, gli disse: «Tu sei beato, o Simone, figlio di Giona, perché né la carne né il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli.

Carne e sangue rappresentano la natura fisica umana. Gesù ha rivelato Dio, il Padre che lo ha mandato.

 

Matteo 16:18 Ed io altresì ti dico, che tu sei Pietro, e sopra questa roccia io edificherò la mia chiesa e le porte dell'inferno non la potranno vincere.

Gesù è la roccia. Gesù si riferiva a se stesso usando un gioco di parole fra Pietro e pietra o roccia. La Parola dichiara che Gesù Cristo è il fondamento della sua Chiesa (1 Corinzi 3:11), è la pietra angolare (Efesini 2:20; 1 Pietro 2:6), è il capo (Efesini 1:22; 4:15; 5:23; Colossesi 1:18). Nella sua assenza delega Pietro ad alcuni incarichi.

 

Matteo 16:19 Ed io ti darò le chiavi del regno dei cieli; tutto ciò che avrai legato sulla terra, sarà legato nei cieli, e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto nei cieli».

A Pietro ha dato grande responsabilità. Le chiavi del regno dei cieli rappresenta l’autorità di aprire la Parola di Dio (il regno dei cieli è una parte temporale del regno di Dio, cioè la presenza di un rappresentante di Dio sulla terra, ovvero la presenza del Figlio di Dio, Gesù Cristo, che ha svelato la Parola di Dio). In assenza di Gesù Cristo, Pietro ha avuto l’autorità di aprire e portare la Sua Paola. Legare e sciogliere rappresenta l’autorità praticata secondo la Legge.

 

Matteo 16:20 Allora egli ordinò ai suoi discepoli di non dire ad alcuno che egli era Gesù, il Cristo.

Matteo 16:21 Da quel momento Gesù cominciò a dichiarare ai suoi discepoli che era necessario per lui andare a Gerusalemme e soffrire molte cose da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, essere ucciso e risuscitare il terzo giorno.

Sette mesi prima cominciava a preparare i suoi discepoli alla tragica morte che avrebbe sostenuto, ma li preparava anche per non rattristarsi, perché al terzo giorno sarebbe risuscitato.

 

Matteo 16:27 Perché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo con i suoi angeli; e allora egli renderà a ciascuno secondo il suo operato.

Questa parte è ancora futuro e rappresenta il compimento della gloria.

 

Matteo 16:22 Allora Pietro lo prese in disparte e cominciò a riprenderlo, dicendo: «Signore, Dio te ne liberi; questo non ti avverrà mai».

Al sentire quelle tragiche parole Pietro non poteva accettare una così crudele fine e d’impeto rivolge a Gesù queste parole che volevano essere di conforto e sostegno.

 

Matteo 16:23 Ma egli, voltatosi, disse a Pietro: «Vattene via da me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini».

Gesù gli ha fatto capire che quelle cose, anche se spiacevoli, dovevano accadere perché anche il resto doveva adempiersi: la salvezza, la gloria. La parte umana, influenzata dall’avversario, deve essere allontanata. “Non gli ha chiesto indietro le chiavi che gli aveva dato in verso 19”.

 

Matteo 16:24 Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno mi vuole seguire, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua.

Matteo 16:25 Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi avrà perduto la propria vita per amor mio, la ritroverà.

Matteo 16:26 Che giova infatti all'uomo, se guadagna tutto il mondo e poi perde la propria anima? Ovvero, che darà l'uomo in cambio dell'anima sua?

Matteo 16:27 Perché il Figlio dell'uomo verrà nella gloria del Padre suo con i suoi angeli; e allora egli renderà a ciascuno secondo il suo operato.

Gesù Cristo invita ed incita a seguire il suo esempio, che è fare la volontà di Dio, come priorità nella propria vita. La croce ha il significato di responsabilità; ognuno si prenda le proprie responsabilità di fare la propria parte nella Chiesa. L’invito è a scegliere la vita spirituale eterna rispetto a quella terrena che dura solo un certo tempo: vivere la Parola. Camminare sulle orme di Gesù Cristo vuol dire percorrere la via verso Dio facendo la Sua volontà e questo è lo scopo primario di ogni discepolo ripieno di spirito santo che lo sostiene.

 

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