Marzo 2010

NOI POSSIAMO SVOLGERE L’INCARICO!

 

Dalla rivista The Way MagazineTM (di Novembre/Dicembre 2009)

We Can Do the Job di Rev. Joe Perry

(traduzione di Rosa - Brescia)

 

       Prima o poi nella vita ci verrà assegnato un incarico da svolgere. Mentre queste mansioni possono variare nei loro contenuti, noi possiamo essere certi che, nel rispondere con credenza, ci saranno dei benefici sia per noi che per gli altri. Durante il mio primo anno di formazione in residenza del Way Corps, mi è stato assegnato un incarico che mi permetteva di imparare e di servire. Il mio incarico consisteva nell’operare una telecamera nell’Auditorio della Parola Prevalente della nostra Sede Internazionale durante il Servizio di Insegnamento Domenicale. Inizialmente ero un po’ preoccupato riguardo al fatto di essere in grado o meno di svolgere l’incarico, in quanto era un’esperienza completamente nuova, e avevo un bel po’ di domande da fare. Il mio coordinatore di lavoro mi mostrò la telecamera e mi spiegò in modo chiaro e semplice come operare con quest’attrezzatura che sembrava essere molto complessa. Mi mostrò come mettere a fuoco un soggetto, come utilizzare lo zoom in avanti e indietro, come usare l’interfono con le cuffie, e perfino come stare in piedi in modo da massimizzare la mia resistenza fisica. Queste istruzioni, insieme ad altre informazioni, fornirono le risposte alle mie domande. Mi sentivo benedetto dalla fiducia che sentivo in me stesso, e la mia risposta fu, “posso farlo!”. Mentre applicavo fedelmente le istruzioni datemi, la mia abilità cresceva ed io provavo veramente piacere nell’essere parte di una squadra che muoveva la Parola di Dio tramite i Servizi di Insegnamento Domenicale.

     Come credenti nati di nuovo che sono stati riconciliati a Dio, ci è stato assegnato un incarico da portare avanti. Dio, nella Sua Parola, ci ha fornito tutto quello che ci serve per svolgere questo incarico, e sa che siamo in grado di svolgerlo. Nell’imparare fedelmente ad applicare la Parola di Dio, riguardo al nostro ministero di riconciliazione, i benefici per noi stessi e per gli altri saranno abbondantemente evidenti, e la nostra risposta sarà: “possiamo svolgere l’incarico!”.

      Adesso tratteremo questo argomento nel formato domande frequenti (FAQ) e vedremo come la Parola di Dio ci dà le risposte di cui abbiamo bisogno per realizzare il nostro privilegio e la nostra responsabilità di riconciliare altri uomini e altre donne a Lui.

1.      Qual è il nostro incarico? Una volta riconciliati a Dio, il nostro incarico è di riconciliare altri a Lui. 2 Corinzi 5:20 ci mostra questa verità:

Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio.

Parte della descrizione del nostro incarico è di essere un ambasciatore. Il nostro Padre celeste ha dato ai Suoi credenti nati di nuovo il privilegio e la responsabilità di essere “ambasciatori per Cristo”, così possiamo riconciliare a Lui anche altre persone. Un ambasciatore è un rappresentante o un messaggero autorizzato. Un ambasciatore per Cristo è stato autorizzato da Dio a rappresentare Gesù Cristo, ad essere al suo posto – a fare il lavoro che avrebbe fatto lui se fosse qui sulla terra, manifestando il suo amore e la sua compassione, e portando la gente alla conoscenza della verità che la riconcilia a Dio. 

La parola “riconcilia” vuol dire “ricongiungere ciò che è stato separato”.  Tranne Gesù Cristo, ogni persona nata dopo Adamo ed Eva è nata separata da Dio ed ha bisogno di essere spiritualmente ricongiunta con Lui. Le persone si ricongiungono, o riconciliano, quando nascono di nuovo dello spirito di Dio. Gli ambasciatori per Cristo esortano amorevolmente gli altri, a credere la Parola di Dio in modo che anche questi ultimi possano nascere di nuovo.  Dio incoraggia il mondo ad essere riconciliato con Lui tramite il lavoro dei Suoi ambasciatori. La Parola di Dio ci mostra l’immenso privilegio che è stato esteso a noi – l’incarico di riconciliare altri a Dio come Suoi rappresentanti e messaggeri autorizzati.

2.      Quali attrezzi abbiamo per svolgere questo incarico? Abbiamo il ministero e la Parola della riconciliazione.

2 Corinzi 5:18 e 19

Ora tutte le cose sono da Dio, che ci ha riconciliati a sé per mezzo di Gesù Cristo e ha dato a noi il ministero della riconciliazione,

poiché Dio ha riconciliato il mondo con sé in Cristo, non imputando agli uomini i loro falli, ed ha posto in noi la parola della riconciliazione.

 

     Dio ci ha riconciliati a Sé tramite Gesù Cristo. E nel momento in cui lo ha fatto ci ha dato il ministero di riconciliazione. La parola “ministero”, letteralmente vuol dire “il servizio reso da un servitore”. Servire è lavorare o faticare e noi lavoriamo e fatichiamo nel riconciliare gli altri, usando questo attrezzo datoci da Dio in amorevole servizio. Dio era in Cristo, riconciliando il mondo a Sé, e Lui non ha imputato loro i loro peccati. Dio operò in Gesù Cristo, non per condannare la gente, ma per riconciliarla a Sé. Adesso noi abbiamo Dio in Cristo in noi, e camminiamo nell’amore – non guardando dall’alto in basso la gente ma sollevandola con la notizia positiva di integrità. Questa notizia è l’altro nostro attrezzo, la Parola della riconciliazione.

    La Parola della riconciliazione è la Parola di Dio, ed è specificatamente la verità che diamo alla gente in modo che possa essere ricongiunta con Dio. Per esempio, Romani 10:9 è una parte vitale di questa verità specifica “… poiché se confessi con la tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato …”. Dio ha affidato la Sua verità a noi in modo che noi possiamo riconciliare altri a Lui. Con Cristo in noi, e con il ministero e la Parola della riconciliazione, ci è stato dato tutto quello di cui abbiamo bisogno per svolgere il nostro incarico. La grandiosità della vita sta nel dare, e noi abbiamo la grandiosità della verità da dare!

3.      Come facciamo a svolgere questo incarico?Adesso che sappiamo che il nostro incarico consiste nel riconciliare altri a Dio, possiamo svolgerlo agendo secondo la Parola di Dio e reclamando il nostro diritto di figliolanza del ministero della riconciliazione.

     Un diritto di figliolanza è un diritto legale basato sulla liberazione che abbiamo ricevuto quando siamo divenuti figli di Dio. I nostri diritti di figliolanza sono la giustizia, la redenzione, la giustificazione, la santificazione e il ministero della riconciliazione. Il nostro avversario lavora duramente per tenere la gente nell’ignoranza della Parola di Dio, la quale rende nota i loro diritti di figliolanza. Lui sopprime la verità mutandola in ingiustizia e tenta di rubare la conoscenza della Parola di Dio esposta rettamente. Non vuole che questa conoscenza sia conosciuta, perché, quando i credenti reclamano i loro diritti di figliolanza, il risultato è di divino impatto.

   Eccovi una testimonianza di alcuni discepoli che hanno agito secondo il loro diritto di figliolanza del ministero della riconciliazione.

 

Atti 5 :19-21:

Ma un angelo del Signore di notte aprì le porte della prigione e, condottili fuori, disse:

 «Andate, presentatevi nel tempio e annunziate al popolo tutte le parole di questa vita».

Ed essi, udito ciò, entrarono nel tempio sul far del giorno ed insegnavano …

 

In questa testimonianza si evince che Dio mandò un angelo a liberare gli apostoli dalla prigione dopo che erano stati arrestati dalle autorità religiose. L’angelo di Dio, poi,  proferì il volere di Dio per le loro vite.  L’angelo disse loro di andare–di muoversi.  Quindi dovevano presentarsi nel tempio e annunziare al popolo. Per riconciliare la gente, avevano bisogno di parlare con loro. E gli era anche stato detto cosa dire: tutte le parole di questa vita. Con coraggio e senza paura, gli apostoli agirono secondo la Parola di Dio e reclamarono il loro diritto di figliolanza del ministero della riconciliazione.

            Una definizione della mente rinnovata è di tenere in mente la Parola di Dio e di agire di conseguenza. Questo è ciò che hanno fatto gli apostoli. Similmente, una chiave importante nel portare avanti il nostro incarico di riconciliare gli altri è quella di tenere in mente la Parola che ci definisce ambasciatori per Cristo, e quindi agire di conseguenza tenendo alta la Parola della vita.  

Filippesi 2:15

Affinché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo ad una generazione ingiusta e perversa, fra la quale risplendete come luminari nel mondo, tenendo alta la parola della vita,

 

In Atti 5:20 gli apostoli non lasciarono che le circostanze determinassero le loro azioni. Rinnovarono le menti e annunziarono “tutte le parole di questa vita”. In Filippesi 2:15 ci viene dichiarato che viviamo in mezzo ad una generazione ingiusta e perversa, ma che possiamo risplendere come luminari “tenendo alta la parola della vita”. Per tenerla alta, noi, semplicemente, la parliamo e la viviamo. Per fare questo dobbiamo conoscere la Parola di Dio, e studiarla in modo che possiamo rinnovare le nostre menti con essa e possiamo camminare in comunione con Lui. La mente rinnovata è una chiave necessaria per poter stare in comunione con Dio, così possiamo riconciliare gli altri.

2 Corinzi 5:17

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, tutte le cose sono diventate nuove.

 

Essere “in Cristo” vuol dire stare in comunione con Dio. Quando noi stiamo in comunione con Dio, le cose vecchie – i vecchi desideri, le bramosie, e i dubbi, le preoccupazioni e le paure – svaniscono. Quando abbiamo la Parola di Dio, possiamo avere dei pensieri nuovi e ristoratori. Possiamo pensare alla Parola della vita!

    Quando ho completato il mio primo corso fondamentale, sapevo di essere un ambasciatore per Cristo, e sapevo di avere il ministero della riconciliazione. Avevo l’abilità di aiutare gli altri a riconciliarsi con Dio, ma non avevo ancora la volontà di farlo. Mi veniva difficile vedermi come il coraggioso ambasciatore per Cristo che la Parola di Dio mi diceva d’essere, volevo tenere alta la Parola della vita, ma avevo ancora alcune paure da superare. Il mio Coordinatore di quel tempo vedeva che stavo ancora facendo fatica in questo e mi disse : “Joe, lasciati semplicemente benedire dalla Parola”. Ed è proprio quello che feci. Mi sono lasciato benedire dalla Parola e sono cresciuto nel mio percorso della mente rinnovata.

Molto velocemente ho fatto dei credenti della mia zona il mio circolo di amici, e sapevo di essere nel posto migliore per crescere. Ebbi grandi benefici dall’intraprendere quell’azione. Nei mesi successivi ho proceduto a prendere tutti i corsi di ricerca Biblica disponibili, ho frequentato tutte le riunione e tutte le attività possibili e ho letto tutte le pubblicazioni sulle quali riuscivo a mettere mani. Ho letto la Parola fedelmente e presto mi trovai a spartire la verità con quasi tutti quelli con cui parlavo. Stavo tenendo alta la Parola della vita. Volevo essere il coraggioso ambasciatore che la Parola mi diceva d’essere, sono stato in grado di raggiungere il mio obbiettivo.

 

Efesini 6:19 e 20 sono dei versi illuminanti che possiamo mettere nei nostri cuori per aiutarci a sviluppare il coraggio di svolgere il nostro incarico di riconciliare altri a Dio: 

 

E anche per me affinché, quando apro la mia bocca, mi sia dato di esprimermi con franchezza per far conoscere il mistero dell'evangelo,

per il quale sono ambasciatore in catene, affinché lo possa annunziare con franchezza, come è mio dovere fare.

La parola “dovere” in Efesini 6:20 vuol dire “giusto e appropriato”. E’ giusto che noi vogliamo parlare coraggiosamente. Un ambasciatore per Cristo può parlare con coraggio e con grande amore, essendo autorizzato da Dio con il potere legale di riconciliare gli altri. Il cuore di Paolo, anche se “in catene”, era di agire come ambasciatore per Cristo. Aveva molti motivi, basati sui cinque sensi, per non annunciare la verità, ma lui camminava con la mente rinnovata. Il suo è certamente un esempio che può ispirarci.

Fino ad ora abbiamo visto che ad un certo punto siamo stati riconciliati con Dio. Gli attrezzi che abbiamo, per fare il nostro lavoro, sono il ministero e la Parola della riconciliazione; e il modo in cui svolgiamo il nostro incarico è quello di agire secondo la Parola di Dio, di reclamare i nostri diritti di figliolanza, e di camminare con la mente rinnovata.

4.      Ci sono esempi che io posso vedere? La risposta a questa domanda è si!

Per prima cosa, andiamo alla Bibbia. Nello svolgere il nostro incarico di riconciliare gli altri a Dio, abbiamo un’abbondanza di esempi dai quali imparare. Osserviamone alcuni.

Pietro

Atti 2: 40 e 41

E con molte altre parole li scongiurava e li esortava, dicendo: «Salvatevi da questa perversa generazione».

Quelli dunque che ricevettero la sua parola lietamente furono battezzati; in quel giorno furono aggiunte circa tremila persone.

 

La grandiosa presentazione della Parola di Dio da parte di Pietro nel giorno di Pentecoste, ha fatto sì che le persone fossero riconciliati a Dio. Pietro ha imparato come svolgere il proprio incarico dai tempi con Gesù Cristo, dalla sua stessa conoscenza della Parola scritta, e da Dio che operava in lui. Gesù Cristo disse agli apostoli: “Andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo a ogni creatura” (Marco 16:15). Gli ha anche detto che avrebbero ricevuto potere e che sarebbero stati testimoni di lui (Atti 1:8). Nel giorno di Pentecoste, Pietro tenne alta la verità. Ha utilizzato la sua conoscenza della Parola di Dio scritta e anche quella che gli era stata insegnata da Gesù Cristo. Dio operò in Pietro mentre agiva secondo ciò che gli era stato insegnato.

Ai giorni nostri la Parola di Dio prende il posto del Cristo assente e ci mostra come camminare sulle sue orme. La facciamo nostra e, dall’abbondanza dei nostri cuori, la annunciamo.

Dio può e vuole operare in noi, proprio come ha fatto con Pietro, per poter riconciliare la gente a Lui.

Filippo

Atti 8:29-31;35

E lo Spirito disse a Filippo: «Accostati e raggiungi quel carro!».

Filippo gli corse vicino e, sentendo che leggeva il profeta Isaia, gli disse: «Comprendi ciò che leggi?».

Quegli disse: «E come potrei, se nessuno mi fa da guida?». Poi pregò Filippo di salire e di sedersi accanto a lui.

Allora Filippo prese la parola e, cominciando da questa Scrittura, gli annunziò Gesù.

 

Le prime due righe della canzone intitolata “Lead Me to Some Soul Today” (Guidami Verso Qualche Anima Oggi) recitano:

 

Guidami verso qualche anima oggi, e insegnami, Signore, proprio ciò che devo dire,

Gli amici miei sono persi nel peccato, e non riescono a ritrovar la loro via. 

 

Questa canzone descrive appropriatamente il cuore del nostro prossimo esempio, Filippo l’evangelista.

In Atti 8, Dio, tramite un angelo, mandò Filippo a Gaza dove raggiunse una carrozza che portava un eunuco, un uomo dell’Etiopia, che non riusciva a trovare la sua via nella Parola di Dio. Con grande entusiasmo Filippo corse verso la carrozza, dove udì quest’uomo leggere la Parola. Filippo era un ambasciatore per Cristo, lui ascoltava e sapeva quali domande porre, e sapeva di cosa aveva bisogno di sentire l’eunuco. Diede, poi, a quest’uomo una comprensione della Parola della riconciliazione.

Questa testimonianza mostra ciò che Dio può fare per aiutare un discepolo a riconciliare gli altri. Con un cuore per servire ed un’abilità per ascoltare – sia Dio sia la gente – possiamo svolgere con grande impatto il nostro ministero della riconciliazione. Noi non conosciamo i bisogni di ogni persona, ma Dio sì. Lui ha il compito di salvare le persone, e può aiutarci a svolgere il nostro incarico. Lui può condurci verso qualche anima oggi, e può insegnarci cosa dire. Questa è una realtà molto incoraggiante ed eccitante del nostro cammino con Dio.

 

Paolo

Atti 17:2-4

E Paolo, secondo il suo solito, entrò da loro e per tre sabati presentò loro argomenti tratti dalle Scritture,

dichiarando e dimostrando loro, che era necessario che il Cristo soffrisse e risuscitasse dai morti, e dicendo: «Questo Gesù che vi annunzio è il Cristo».

Alcuni di loro credettero e si unirono a Paolo e Sila, come pure un gran numero di Greci pii e non poche donne ragguardevoli.

 

Anche Paolo era un ambasciatore per Cristo.  I suoi usi, o costumi, erano quelli di andare dove si trovava la gente e dove la gente avrebbe ascoltato. Lui aveva conoscenza della cultura dei suoi tempi, e imparava dove si trovava quella gente. In verso 2 dichiara che Paolo “ entrò da loro” per tre sabati. C’è voluto del tempo per arrivare al punto che “alcuni di loro credettero” (verso 4).

Noi pure abbiamo una sfera d’influenza. Che sia in banca, o al campo di calcio, o nei nostri luoghi di lavoro, possiamo farne un nostro costume di vita trovare ovunque coloro che hanno fame e sete di giustizia. Noi possiamo far vedere alla gente le nostre vite e Chi rappresentiamo: Dio! Potrebbe volerci un po’ di tempo per trovare gente che vuole la Parola di Dio, ma noi, mentre camminiamo fedelmente come ambasciatori per Cristo, li troveremo. 

Negli esempi di Pietro, Filippo e Paolo, osserviamo degli elementi comuni coinvolti nello svolgere il loro ministero della riconciliazione. Tutti e tre avevano la conoscenza della Parola di Dio; desideravano portarla alta; Dio operava in loro; e loro utilizzavano la conoscenza della loro cultura.

 

Altri esempi

Abbiamo anche oggi degli esempi viventi nel nostro ministero. Osserviamo quanti riusciamo ad identificarne.

Colossesi 2:6

Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui.

 

Pensate a quella gente che ci ha parlato della verità. Loro sono i vostri primi esempi. Potevano essere nostri amici, parenti, colleghi, genitori o anche i nostri figli. Il loro cammino ci ha aiutati a riconciliarci con Dio. Loro avevano ricevuto il signore Gesù Cristo e stavano camminando in lui. Qualcuno aveva annunciato loro la verità che li ha riconciliati a Dio, e loro, a loro volta, stavano annunciando la Parola della riconciliazione per aiutare altri. Il loro amore, l’interessamento, e la credenza possono essere un’ispirazione per noi.

Pensate anche a quei credenti delle nostre zone che hanno riconciliato altri a Dio. Considerate cosa possiamo imparare dai loro esempi per poter divenire più efficaci nel nostro incarico d’ambasciata. Abbiamo anche sentito negli insegnamenti o abbiamo letto di molti episodi di persone che sono state riconciliate a Dio. Per esempio, leggere Born Again to Serve (nascere di nuovo per servire), una biografia sul Dottor Victor Paul Wierville, il presidente fondatore della The Way International, può dare molta ispirazione. Mostra come lui fece, del tenere alta la Parola, una forza nella sua vita, e mostra l’impatto che questo ha avuto sul mondo. Abbiamo gli esempi di molti ambasciatori fedeli che hanno lavorato sodo per rendere il nostro ministero quello che oggi è. Noi pure possiamo fare del riconciliare gli altri una forza nelle nostre vite. Abbiamo un’abbondanza di esempi che ci aiutano a farlo.

 

5. Quali sono i benefici di questo incarico? Nello svolgere il nostro incarico di riconciliazione di altre persone a Dio, ci sono straordinari benefici per noi e per loro.

Efesini 4:15-16

Ma dicendo la verità con amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo.

Dal quale tutto il corpo ben connesso e unito insieme, mediante il contributo fornito da ogni giuntura e secondo il vigore di ogni singola parte, produce la crescita del corpo per l'edificazione di se stesso nell'amore.

 

Quando un credente dice la verità con amore, cresce in Gesù Cristo e diventa sempre più come lui. Questa crescita è passo dopo passo, senza costrizione, simile alla crescita naturale di una pianta. Per riconciliare gli altri, non abbiamo bisogno di raggiungere un certo livello di maturità o intelligenza, o preoccuparci se gli altri sono d’accordo con noi o meno. Nel momento in cui noi semplicemente diciamo la verità con amore, rendiamo la riconciliazione con Dio disponibile agli altri.

Un altro beneficio è un incremento del Corpo di Cristo per la sua edificazione nell’amore (Efesini 4:16). Dicendo la verità con amore, quelli che noi riconciliamo avranno Cristo in loro e potranno camminare in comunione con Dio. Potranno contribuire  alla crescita del corpo mentre crescono passo dopo passo senza alcun obbligo. Potranno camminare nell’amore, dire la verità con amore, e vivere l’amore di Dio – in quanto anche loro avranno il ministero e la Parola della riconciliazione.

            Quando riconciliamo gli altri a Dio anche loro ne beneficiano perché li aiutiamo nella decisione più importante della vita.

Romani 10:14-15

Come dunque invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno udito parlare? E come udiranno, se non c'è chi predichi?

E come predicheranno, se non sono mandati? Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che annunziano la pace, che annunziano buone novelle!».

 

Non vi è più grande decisione nella vita di quella del nascere di nuovo ed essere riconciliati con Dio. Noi siamo stati mandati da Dio Onnipotente nella valle delle necessità umane con “buone novelle!” (verso 15) in modo che gli altri possano essere riconciliati con Lui. Le righe di una poesia riguardo al nostro ministero della riconciliazione recitano:

 

Dio non ha mani che le nostre

Con le quali dar loro il pane

Non ha piedi che i nostri

Con i quali muoversi tra i moribondi.

 

Che incarico grandioso abbiamo! È abbondantemente chiaro che Dio ci ha costituiti per il successo nell’adempiere al nostro incarico. Come credenti nati di nuovo, quali ambasciatori per Cristo, il nostro incarico è di riconciliare altri a Dio. I mezzi che abbiamo sono i diritti di figliolanza del ministero della riconciliazione e la Parola della riconciliazione. Noi svolgiamo il nostro incarico agendo con la Parola di Dio e reclamando i nostri diritti di figliolanza. Abbiamo un’abbondanza di esempi sia nella parola di Dio sia nel nostro odierno ministero, per aiutarci a svolgere il nostro incarico. I benefici di questo incarico si ottengono dicendo la verità con amore: questi includono la crescita spirituale personale, un incremento nel Corpo di Cristo con la sua edificazione nell’amore, ed aiutare altri a prendere la decisione più importante della vita – essere riconciliati con Dio.

    Continuiamo a crescere nell’apprezzare il privilegio e la responsabilità che Dio ci ha dato, perché nella Parola di Dio è abbondantemente chiaro che noi possiamo svolgere l’incarico!

 

 

 

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